Filosofia ThinkDog: Il Perché della Mia Scelta

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Ciao! Ti presento il primo articolo del mio Blog!

 

Come avrai visto sono un’educatrice cinofila ThinkDog® con approccio cognitivo-relazionale e prima di entrare nel dettaglio della mia scelta voglio fare un passo indietro per spiegarti che cosa intendo quando ti parlo di questo nuovo approccio; resta qui con me perché alla fine ci sarà un regalo per te!

 

Oggigiorno in ambito cinofilo esistono 3 diversi approcci: il metodo coercitivo, il metodo gentile ed infine il metodo cognitivo.

 

1) Il metodo coercitivo

E’ il più tradizionale e si colloca in un periodo storico antecedente agli anni 2000, quando si credeva che il cane andasse sottomesso, punendo ogni comportamento ritenuto sbagliato (ad esempio abbaiare ad un altro cane o tirare al guinzaglio).

Inutile dire che quando si parla di punizione ci si riferisce a qualcosa di spiacevole per il cane (un po’ come quando i nostri genitori ci sgridavano e ci mettevano in castigo). 

Dunque, indipendentemente dal grado di violenza fisica o verbale della punizione, ricordiamoci che per essere tale deve essere spiacevole al cane e deve creargli un brutto ricordo collegato a quel comportamento “sbagliato” affinché non lo riproponga più.

2) Il metodo gentile

Il secondo viene chiamato gentile proprio perché lavora sul rinforzo positivo, dunque sul premiare il cane ogni qualvolta mostri un comportamento che riteniamo adeguato alla situazione; tale rinforzo può essere dato mediante il cibo (utilizzato nella stragrande maggioranza dei casi) o mediante la parola, ad esempio “Bravo!”.

 

Nel momento in cui il cane mette invece in atto un comportamento inopportuno (ad esempio inizia a piangere come un matto quando lo lasciamo solo) allora bisogna ignorarlo fino a che questa sua reazione non scompare (anche se ciò richiede tempi lunghi).

Quindi quando il cane mette in atto un comportamento che mi va bene lo premio, quando invece ne mette in atto uno che non mi piace lo ignoro.

 

Non entro nel merito dell’efficacia di un metodo o dell’altro perché non è questo l’argomento di oggi ma sottolineo una cosa di vitale importanza: entrambi i metodi si limitano solo al comportamento del cane e non tengono conto di innumerevoli fattori che generano quel comportamento.

 

Il comportamento è infatti l’espressione di un bisogno più o meno soddisfatto ed è fortemente influenzato da:

  • Le emozioni che l’individuo prova in quel momento
  • Le capacità di gestione di quelle emozioni
  • Le convinzioni e i valori che ha nei confronti dell’ambiente circostante (fatto anche di altri individui, conspecifici e non)
  • L’identità dell’individuo, risultato della combinazione di genetica, esperienze di vita, e apprendimenti più o meno adattivi.

Per farla breve il metodo coercitivo e il metodo gentile tengono conto solo di COSA fa il cane ma non considerano il PERCHE’.

3) Il metodo cognitivo

E qui che verso la fine degli anni ’90 arriva (in Italia) l’approccio cognitivo: un educatore specializzato in questo metodo lavora soprattutto su ciò che si cela dietro l’espressione di un comportamento, ne ricerca le cause e lavora su quest’ultime per migliorare le competenze del cane, rendendolo più adattabile alle diverse situazioni, rispettandone però le inclinazioni e le attitudini caratteriali.

 

L’approccio cognitivo è il più innovativo perché si fonda sulle più recenti scoperte scientifiche in ambito etologico, e per questa ragione è in continua evoluzione.

 

Non si rischia dunque di entrare in metodologie arcaiche e non adeguate al contesto sociale in cui viviamo.

Un passo in più…

Ma l’approccio di ThinkDog®, quello che io ho scelto come biglietto da visita, è cognitivo-relazionale e va ben oltre: è la qualità della relazione che un umano ha con il proprio cane che fa la differenza.

Non solo si tiene conto di tutti gli elementi dell’approccio cognitivo ma anche dell’unicità del soggetto cane e del proprio compagno umano.

 

Ho scelto ThinkDog® perché è l’unica scuola che ha sviluppato il concetto di Una Base Sicura® e che vede nella qualità della relazione con il proprio cane la vera chiave di volta per una vita felice insieme che punta a conoscere CHI è davvero quell’esserino a 4 zampe che ci scodinzola sempre quando rientriamo a casa.

Ti sei mai chiesto chi è che il tuo cane ammira di più al mondo? Chi è quella persona che lui vede come un Leader e un esempio da imitare?

TU!

Il suo compagno umano o il suo proprietario, come preferisci definirti.

 

E sei tu ad avere la responsabilità di essere la versione migliore di te stesso per essere in grado di ricambiare almeno in parte il grande amore incondizionato che ricevi da lui.

 

Perché se non vai oltre al “seduto”, il “terra” o il “resta” non avrai mai la possibilità di conoscere il cane migliore del mondo.

 

L’approccio cognitivo-relazione ti porta, per citare il celebre libro di Angelo Vaira, “Dritto al cuore del tuo Cane”.

Il regalo che ho pensato per te

Ho creato un percorso on-line completamente gratuito per chi desidera provare questo splendido viaggio; spero che anche tu sia dei nostri! Condividilo e invita anche i tuoi amici, saremo una bella comitiva!

 

 

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